La discoteca del liscio
Anni '90. Birone di Giussano
(prima MI, adesso MB).
Capannone industriale dietro il cimitero.
La serata comincia...
nella penombra stroboscopica
la prima cosa che salta all'occhio
sono le rughe. Rughe
nascoste da quintali di trucco e rossetto;
rughe, su facce soprastanti camice sbottonate,
peli grigi esposti.
Rughe profonde
sui volti dell'orchestra.
Cuoio consumato
che sbatte le palpebre.
Una nuvola umida si alza dai corpi,
resta intrappolata sul soffitto
ricade, come per vendetta,
su chi l'ha generata.
Balliamo sotto la pioggia.
La mano affonda, nell'adipe tiepida
che rende tutti gli uomini pazzi.
Il ritmo, scandito dalle percussioni,
fa vibrare i corpi.
Quando la musica muove la pelle
nessuna età la divide.
Gli scheletri nel cimitero sorridono.
Insieme ai ballerini.
Sanno, tutti,
che prima o poi sarà finita,
consumata.
--B-A-R-A-B-B-A--D-A--S-E-R-E-G-N-O--